I verbi irregolari sono verbi che non seguono i modelli tipici della coniugazione a cui appartengono. Diversi sono i possibili scenari per i verbi irregolari:
In generale, la maggior parte dei verbi della prima e della terza coniugazione sono regolari, mentre la maggior parte dei verbi della seconda coniugazione sono irregolari. Qui di seguito vedremo tutti i verbi irregolari per ogni coniugazione.
Nella prima coniugazione ci sono quattro verbi fortemente irregolari che sono molto usati: andare, dare, fare e stare.
Ad esempio dare all’indicativo presente fa io do, tu dai, egli dà ma è il passato remoto ad attirare l’attenzione: io diedi (o detti), tu desti, egli diede (o dette), per non parlare poi del famigerato congiuntivo imperfetto se io dessi.
Molti verbi appartenenti alla seconda coniugazione sono irregolari.
I tempi e modi più irregolari sono il passato remoto dell'indicativo e il participio passato. Ad esempio chiedere al passato remoto coniuga: io chiesi, tu chiedesti, egli chiese, noi chiedemmo, voi chiedeste, essi chiesero (e non io chiedei o chiedetti, egli chiedé o chiedette, essi chiederono o chiedettero come prevederebbe la coniugazione regolare). Le forme chiedei, chiedetti, chiedé, chiedette, chiederono e chiedettero sono forme arcaiche. Il participio passato di chiedere è chiesto (e non *chieduto, come prevederebbe la coniugazione regolare; per maggiori informazioni su questo argomento vedere Sezione Gruppi).
Esistono tuttavia verbi della seconda coniugazione che hanno forme irregolari anche in tempi verbali diversi dal passato remoto e dal participio passato.
Un esempio è bere che ha molte forme irregolari. Il passato remoto io bevvi è la forma usata comunemente e si tratta di una forma molto più frequente di bevei o bevetti e lo stesso vale anche per le forme di altre persone. Il participio passato è bevuto (e non *beruto, come prevederebbe la coniugazione regolare). Bere ha forme irregolari anche all'indicativo presente (ad esempio: io bevo e non io *bero), all'indicativo imperfetto (ad esempio: io bevevo e non io *berevo), al congiuntivo presente (ad esempio: che io beva e non *che io bera), al condizionale presente (ad esempio: io berrei e non io *beverei) e all'imperativo presente (ad esempio: (tu) bevi e non *beri).
In effetti, tutto questo può essere spiegato grazie alla forma arcaica del verbo bere che è bevere: la forma che ritroviamo ancora nella maggior parte dei tempi, per cui l'infinito bere sembrerebbe essere una probabile contrazione del latino “bevere”.
Alcuni dei verbi che presentano irregolarità nella formazione di tempi diversi dal participio passato e dal passato remoto sono: bere, cogliere, condurre, cuocere, dolere, dovere, giacere, godere, nuocere, piacere, porre, potere, rimanere, sapere, scegliere, sedere, tacere, tenere, togliere, trarre, valere, volere.
Alcuni verbi di cui sopra perdono la “e” della radice al futuro e al condizionale, ad esempio il verbo godere al futuro fa godrò. Altri come sapere hanno forme “abbreviate” all'indicativo presente io so (e non io *sapo). Anche i verbi composti a partire da questi verbi seguono di norma la stessa coniugazione. Ad esempio intravedere, prevedere, provvedere, rivedere, stravedere seguono in linea di massima la coniugazione di vedere ma esistono diverse eccezioni per quanto riguarda alcune forme. Il futuro indicativo di vedere è vedrò, ma la forma più comune del futuro indicativo di prevedere è prevederò con l'aggiunta di una e supplementare (e non *prevedrò); il futuro di provvedere è solo provvederò e la forma *provedrò è errata.
I verbi più comuni della terza coniugazione aventi irregolarità nella formazione dei tempi verbali sono: apparire, aprire, dire, morire, offrire, salire, udire, uscire, venire.
Ad esempio il verbo apparire all'indicativo presente fa io appaio (non io *apparo e nemmeno io apparisco, per quanto questa seconda forma sia attestata come forma letteraria). La forma più comune della prima persona del passato remoto è io apparvi, anche se le forme io apparii e io apparsi esistono e sono forme letterarie o rare.
Il verbo dire all'indicativo presente fa io dico (non io *diro). La forma più comune della prima persona del passato remoto è io dissi (e non *dirii o *dii) e l'imperfetto è io dicevo e il congiuntivo imperfetto è se io dicessi ecc.; il tutto è spiegabile ancora una volta grazie alla forma arcaica dell’infinito “dicere”.
Il verbo morire all'indicativo presente fa io muoio (non *io moro, sebbene questa forma abbia un uso popolare in alcuni dialetti delle regioni centrali d'Italia) e il congiuntivo è che io muoia (non *che io muora).
Alcuni dei verbi con participio passato irregolare:
I verbi impersonali sono quei verbi usati per lo più alla terza persona singolare oppure nei modi indefiniti. In genere esprimono una condizione che non ha come soggetto né una cosa né una persona.
In genere i tempi composti di questi verbi si usano con l'ausiliare essere ma con i verbi indicanti condizioni atmosferiche è possibile usare anche avere.
I verbi difettivi sono verbi ai quali mancano alcune voci. Molti verbi difettivi non hanno il participio passato. Per esempio convergere, esimere, divergere, vertere, incombere non hanno participio passato e di conseguenza non sono utilizzati nei tempi composti.
Un altro verbo difettivo comune è urgere, usato per lo più alla terza persona singolare (urgono regole precise) e alla terza persona singolare (ex. urge un dottore, subito!). Il verbo urgere manca di alcune forme, come quelle del passato remoto e quelle composte.
Altri verbi, come ostare pur avendo tutte le forme verbali, sono utilizzati principalmente nella forma dell’indicativo presente della terza persona singolare (nulla osta che tu mi scriva => di qui la locuz. nulla osta o nullaosta, usata come s. m.: chiedere, concedere il nulla osta).
Qui di seguito una tabella con i verbi difettivi senza participio passato o con un participio passato ormai in disuso, obsoleto.
Verbi difettivi del participio passato
I verbi sovrabbondanti sono verbi che hanno una specie di forma-gemella con praticamente lo stesso significato ma che segue un diverso schema di coniugazione.
Alcuni esempi: adempiere/adempire, annerare/annerire, compiere/compire, starnutare/starnutire, arrossare/arrossire, dimagrare/dimagrire, impazzare/impazzire.